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Limiti. Ma esistono davvero?

Ti sembrerà strano ma ti garantisco che non si tratta di una di quelle solite frasi motivazionali, che utilizzo anche io molto spesso, ma che ogni tanto ritengo abbiano la capacità di generare più fastidio che altro… perché “la fanno un po’ troppo facile!”

Non esistono limiti per chi li accetta è invece un’affermazione che ho scelto perché mi stavo giusto interrogando sul concetto di limite.

Sul vocabolario la definizione di limite è: linea terminale o anche divisoria.
Allo stesso modo, a livello metaforico, usiamo la parola ‘limite’ per indicare una competenza che non si possiede, o una possibilità che ci è preclusa, o un divieto.

“Non sono capace, è un mio limite!”
“Non posso, è un mio limite!”
“Non ce la faccio, è un mio limite!”
Ti mai capitato di pronunciare o ascoltare frasi come queste?
Ti sei mai chiesto/a se abbia realmente senso un’affermazione del genere?

È interessante risalire all’etimologia, all’origine della parola.
Si è quasi certi che ‘limite’ venga dal vocabolo latino ‘limes’ , e il limes latino era un termine utilizzato per indicare una strada (e in contesti militari, una strada fortificata).
Il concetto di confine, di interruzione, di termine ecc. non erano minimamente considerati.

Curioso non trovi?
Come mai, nel tempo, ha acquistato connotati così tanto negativi e frustranti?

Se ci rifletti un attimo ti faccio notare una cosa: il limite è un concetto che può esistere SOLO SE c’è (o si ha in mente) un termine o un oggetto di paragone (che non contiene quello stesso limite).
Per esempio, se dico che non sono capace di prendere delle decisioni per me stessa e che questo è un mio limite, significa che sto affermando contemporaneamente altre due cose: che esistono persone che invece sanno prendere decisioni e che prendere decisioni è fattibile.
A questo punto, nel momento stesso in cui riconosco in me la presunta incapacità di fare delle scelte, in quel preciso momento l’ho anche superata, perché sono stata in grado di proiettarmi al di là del limite stesso.

Mi segui fin qui?

Non significa che quella specifica competenza io l’abbia di colpo acquisita.
Per fare questo ci vorranno tempo e pazienza e determinazione e fiducia e pratica ecc (come per tutte le cose!)
Però se io VEDO un mio limite, vuol dire che ho visto cosa c’è OLTRE quel limite e contemporaneamente ho scoperto dove mi posiziono io rispetto quell’oltre.
Ma è solo questione di POSIZIONE. E allora, proprio come per i nostri dispositivi GPS, sarà sufficiente inserire il punto di partenza e la destinazione, e la strada per procedere sarà presto delineata!

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